La giustizia sportiva portoghese indaga su un possibile caso di corruzione nel calcio. La notizia proviene dal Portogallo, precisamente dal quotidiano Público, e coinvolge il Benfica. Il caso era già noto alla giustizia ordinaria, che aveva avviato le indagini. Al momento, il principale sospettato è l’imprenditore César Boaventura, che avrebbe cercato di convincere alcuni giocatori del Rio Ave e del Maritimo, due squadre umili del campionato portoghese, a favorire il Benfica negli scontri diretti durante il campionato 2015/16. In quel campionato, il Benfica divenne campione per la terza volta in una serie di cinque titoli vinti consecutivamente.
Nell’inchiesta sono emerse alcune richieste fatte dall’imprenditore. Secondo le denunce di alcuni calciatori, Boaventura avrebbe promesso 80 mila euro a chi avesse preso un cartellino giallo nel primo tempo e provocato un rigore nel secondo. Al francese Salin, allora portiere del Marítimo, sarebbe stato promesso un contratto più ricco in un’altra squadra internazionale. Alcuni calciatori coinvolti hanno chiesto di non giocare per evitare che un errore in campo potesse essere considerato fraudolento e causare ripercussioni.
A fine marzo, l’imprenditore era già stato formalmente accusato dal pubblico ministero per lo stesso tentativo di corruzione. Nello stesso periodo, è stato rinviato a giudizio in un altro processo, con le accuse di frode fiscale, truffa e riciclaggio di denaro, sempre nel mondo del calcio. Boaventura ha spesso ammesso di essere vicino a Luís Filipe Vieira, presidente del Benfica fino al 2021, che si è dimesso a causa di varie accuse a suo carico. Tuttavia, non è mai stato provato alcun legame diretto tra l’imprenditore e i vertici del club portoghese.